7 italiani su 10 partecipano alle riunioni condominiali, ma non mancano conflitti e criticità

Le riunioni condominiali rappresentano un momento fondamentale per la gestione della vita condivisa, ma vengono spesso percepite come un appuntamento faticoso, tra conflitti, mancanza di tempo e disinteresse.
In vista della stagione autunnale – periodo di massima concentrazione di assemblee e delibere Laserwall, società leader nei servizi digitali per il condominio, presenta i risultati di uno studio condotto in collaborazione con l’istituto di ricerca YouGov che svela come gli italiani vivono la vita assembleare, dagli argomenti più dibattuti ai fattori considerati più “fastidiosi”.
“Dai risultati della ricerca emerge che più di un terzo degli italiani ritiene che la digitalizzazione possa essere efficace per rendere le riunioni condominiali più rapide e partecipate. È proprio in questa direzione che si inserisce l’impegno di Laserwall: offrire soluzioni concrete che consentano non solamente di gestire in formato digitale convocazioni, verbali e documenti, ma anche di attivare sondaggi tramite bacheca e app per raccogliere il parere dei condòmini in anticipo, riducendo così i tempi e le criticità delle assemblee tradizionali”, dichiara Salvatore Dolce, CEO & Founder di Laserwall. “Grazie all’innovazione digitale, la riunione può trasformarsi da momento percepito come conflittuale e dispersivo in un’occasione di confronto più rapido, efficiente e inclusivo”.
Affluenza registrata: alta tra gli over 55, bassa tra le fasce più giovani
Il 58% degli italiani dichiara di abitare in un contesto condominiale. Tra questi, più di 7 condòmini su 10 (73%) affermano di partecipare alle riunioni, con differenze significative tra le generazioni: se infatti, da un lato, la partecipazione dei Baby Boomer raggiunge l’81%, di cui quasi la metà (45%) prende parte personalmente alle assemblee, dall’altro lato tra i più giovani di età compresa tra 18 e 34 anni, si registra una tendenza inversa con solo il 50% che dichiara di partecipare, risultando la fascia che più frequentemente delega la propria presenza (27%, contro il 15% della media nazionale).
Durata media: tra una e due ore, nelle regioni del Nord Ovest fino a tre ore
Le riunioni condominiali in Italia hanno una durata media di circa un’ora e tre quarti, con discrepanze rilevanti nelle regioni settentrionali della Penisola: si attestano a 1 ora e 31 minuti nel Nord Est e a 1 ora e 53 minuti nel Nord Ovest, dove il 28% dei rispondenti dichiara che gli incontri possono protrarsi anche fino alle tre ore. Nelle regioni del Centro il 52% dichiara che durano
Non sorprende quindi che quasi 4 italiani su 10 (39%) ritengano che il supporto digitale contribuirebbe a ridurre i tempi delle assemblee, una percentuale che sale fino al 51% tra gli intervistati del Sud Italia. A conferma del crescente interesse verso strumenti innovativi, oltre la metà del campione (54%) si dichiara disponibile a pagare una cifra simbolica (ad esempio, due euro al mese) per utilizzare un’app dedicata alla gestione condominiale.
Argomenti dibattuti: predominano lavori e gestione delle spese. Il digitale vorrebbe bussare alla porta delle assemblee condominiali!
Sebbene l’ordine del giorno delle assemblee possa variare a seconda delle priorità di ciascun condominio, ci sono degli argomenti ricorrenti presenti nelle delibere assembleari italiane.
Al primo posto tra gli argomenti più dibattuti dai condòmini spicca l’elenco di lavori straordinari e ordinari (67%), seguito dal bilancio e dalla gestione delle spese (58%), percentuale che si alza fino al 70% nelle regioni del Centro Italia: l’assemblea condominiale in Italia è associata soprattutto alla gestione economica e strutturale, cioè agli aspetti “obbligati” e immediatamente concreti.
Seguono poi l’uso degli spazi comuni e le regole di convivenza nel condominio (36%), fastidi legate ai rumori (27%) e la gestione del personale, come, per esempio, in merito a chi si occupa delle pulizie o del ritiro della spazzatura (25%). La dimensione sociale è dunque un tema percepito come importante, anche se secondario.
L’implementazione di nuove tecnologie o servizi è invece l’argomento meno dibattuto (10%), segnale di una conoscenza ancora limitata sul tema. Questo dato apre però un’opportunità: l’introduzione di strumenti digitali può contribuire a rendere la gestione più semplice ed efficiente, generando vantaggi tangibili per la comunità condominiale. Dallo studio emerge un desiderio diffuso per l’innovazione da parte dei condòmini, ma serve anche maggiore consapevolezza.
Fastidi diffusi: difficoltà di relazionarsi, litigi e discussioni “infinite”
Le riunioni non sono solo un momento di confronto, ma spesso anche fonte di tensioni, con l’87% degli italiani che si infastidisce durante la partecipazione.
Tra gli aspetti più “irritanti”, sono segnalati la presenza di condòmini “difficili” (45%, dato che sale al 51% tra gli over 55), i litigi tra i partecipanti (39%) e le discussioni troppo lunghe che non portano a decisioni concrete (37%). A seguire, vengono indicati i condòmini morosi (29%) e l’emergere di spese non previste (27%), ulteriori elementi che alimentano la percezione negativa di molte assemblee.
Ricerca condotta nel mese di aprile 2025 su un campione di 1.002 persone rappresentative della popolazione italiana (18+). All’interno del campione 590 persone abitano in un condominio.