Skip to main content

Mercato impiantistica 2025: Cresme fotografa un settore in evoluzione

Avatar for redazione
Di 
mercato impiantistica 2025

Uno studio del Cresme mette in luce lo stato del mercato dell’impiantistica, che ha una sempre maggiore incidenza negli edifici. Dopo il boom spinto dai bonus, ora il mercato frena. Ma rimane ancora sopra i livelli prepandemici.

I condomini sono sempre più delle complicate macchine attraversate da cavi elettrici e tubazioni in cui, incidentalmente, vivono i proprietari delle unità abitative.

Questa sempre maggiore importanza degli impianti è confermata da uno studio del Cresme, centro di ricerca specializzato sul settore dell’edilizia, che ha analizzato il mercato del settore, che comprende elementi molto diversi tra loro, come interruttori, pannelli di comando, quadri elettrici, radiatori, caldaie o tubature. L’Italia, tra l’altro, è seconda in Europa, dietro la Germania nella produzione per il settore.

Caldaie

Negli edifici aumenta l’utilizzo di elementi di impiantistica, ma il settore deve anche fare i conti con lo sboom dovuto al dopo superbonus. La fine degli incentivi ha comportato una diminuzione generale di lavori di aggiornamento.

Ma il divieto di incentivazione delle caldaie a combustibile, secondo il Cresme, ha portato a un incremento delle sostituzioni in considerazione del fatto che queste macchine, generalmente quelle a gas, avranno comunque ancora una vita utile rilevante almeno fino al 2040, quando scatterà il divieto definitivo del loro utilizzo.

Accanto a questo, bisogna tenere conto della rimodulazione e differenziazione delle aliquote di detraibilità. Le nuove disposizioni sembrano avere un effetto simile per il 2025, sostenendo parzialmente il mercato residenziale delle macchine ad alimentazione elettrica, come le pompe di calore. Questo mercato, però, sembra maggiormente trainato dal settore non residenziale.

Climatizzazione

Il mercato complessivo degli impianti per la climatizzazione è vivace, ma punta tutto sull’elettrico. I sistemi, compresi quelli per il trattamento dell’aria (produzione calore o freddo, controllo della qualità) hanno registrato l’assorbimento di quasi 4,2 milioni di unità nel 2024 con un incremento del 3,8% rispetto al 2023, anno che si era chiuso con -11,5% rispetto al 2022.

Anche in questo caso la dinamica risulta condizionata dall’andamento decrescente del settore termico a combustibile (-3,9%) nel 2024, che fa seguito a -14,4% del 2023. Il calo, in sostanza, indica lo sboom dopo la conclusione del biennio caratterizzato dal superbonus, in cui il comparto termico a combustibile aveva fatto registrare +51% complessivo (2022 su 2020).

Viceversa, tranne che nel 2023 (-8,8%), il comparto delle macchine per la climatizzazione ad alimentazione elettrica evidenzia una progressione particolarmente intensa con +10,3% nel 2024. Anche nel caso delle macchine a energia elettrica il biennio 2021-2022, sempre per il superbonus, aveva fatto segnare +47%.

Il mercato

Secondo il Cresme, le previsioni per il 2025 e per gli anni successivi indicano una stabilizzazione del mercato complessivo che dovrebbe rimanere al di sopra dei 4,2 milioni di unità annue collocate sul mercato fino al 2027.

Nel 2025 si dovrebbe registrare +3,0% dell’intero settore della climatizzazione ambientale con una crescita ancora sostenuta per il comparto del condizionamento e pompe di calore (+9,4%), mentre la produzione di calore con combustibili dovrebbe scendere del 5,8%.

Nelle previsioni di più lungo termine (fino al 2027), indica l’istituto di ricerca, si dovrebbe osservare un biennio di stabilità delle vendite sul mercato finale con il -0,7% nel 2026 e il -0,8% nel 2027.

La conclusione a cui giunge la società di ricerca diretta da Lorenzo Bellicini è che dopo la contrazione del 2023 il mercato si è stabilizzato su livelli superiori al 2019 prepandemico.

«Nel breve arco temporale che intercorre tra il 2021 e il 2024 il mercato degli impianti negli edifici è passato da quelli che possiamo definire ipertrofici incentivi del superbonus alla drastica attenuazione di tali strumenti fiscali che è già in atto nel 2025 e che si inasprirà ulteriormente nei prossimi due anni. Per le caldaie a gas questo ha voluto dire l’azzeramento di qualsiasi incentivo», si legge nello studio.

«Gli effetti dell’interruzione del superbonus sono stati parzialmente assorbiti nel 2023 e ci si attendeva che il 2024 dovesse portare a un ulteriore, e più intenso, calo del mercato. Ciò non è accaduto e il 2024 ha mostrato una tenuta maggiore rispetto alle previsioni; il comparto delle macchine ad alimentazione elettrica ha continuato a crescere e anche il settore delle macchine a combustibile, pur in calo, ha mostrato una particolare resilienza».

Dinamica complessiva del mercato italiano degli impianti di climatizzazione ambientale, termici e di raffrescamento. Fonte: elaborazioni e stime Cresme su dati Assotermica, Angaisa, Assoascensori.

Post incentivi

Secondo l’analisi, è probabile che sul mercato della climatizzazione si siano sovrapposti più fattori che sono stati in grado di sostenere le vendite. In primo luogo, l’annuncio dell’interruzione dell’incentivazione alla sostituzione di generatori di calore a combustibile.

In secondo luogo, la rimodulazione e differenziazione (tra abitazioni di residenza e alloggi a disposizione) delle aliquote di incentivazione all’edilizia. Infine, hanno influito le tensioni internazionali contraddistinte da conflitti con le armi a cui ora si aggiungono quelle commerciali, cioè i dazi decisi da Donald Trump.

Più ascensori

Mentre il mercato delle costruzioni ha registrato nel 2024 una flessione degli investimenti a valori costanti del 6,6%, nel 2024 Cresme stima una flessione del 3,2%. Lo scorso anno la flessione è stata più severa nell’idrosanitario (-8%), mentre la climatizzazione ha registrato una flessione più contenuta del 5,2%.

In controtendenza, sono stati ancora in crescita gli impianti ascensori e sollevamento, quelli di sicurezza e le chiusure automatiche. Il 2025 dovrebbe registrare una ulteriore contrazione, a eccezione di ascensori e impianti di sollevamento. I livelli del mercato pur in contrazione si mantengono su livelli superiori a quelli del 2019 prepandemico.

In Europa

Lo studio allarga anche lo sguardo a quello che è il mercato degli impianti in Europa (comprese Norvegia e il Regno Unito), dove il 2024 si è chiuso con una nuova flessione del settore nei principali paesi europei. È il ridimensionamento del mercato delle costruzioni, dovuto principalmente alla crisi immobiliare che ha colpito Germania, Regno Unito, Francia e Svezia, e all’esaurimento della spinta della riqualificazione incentivata (il superbonus in Italia), che si è riflesso sull’impiantistica.

Eppure, il settore ha registrato dinamiche migliori di quelle generali, anche grazie all’espansione degli investimenti in infrastrutture che, nel complesso dei paesi considerati, non si è arrestata nemmeno nel 2024 (+1,3%, contro -5,2% dell’edilizia residenziale e -1,0% di quella non residenziale).

In questo contesto, il mercato degli impianti italiano è rimasto per dimensioni il secondo mercato europeo con 92,3 miliardi di euro di valore della produzione, mentre la Germania sale a 167,5 miliardi e la Francia staziona in terza posizione con 79,7 miliardi.

I numeri

Secondo i dati raccolti nella ricerca, lo scorso anno il valore della produzione di impiantistica è sceso a 603 miliardi di euro, il 2,1% in meno di quanto si registrava nel 2023 (a valori costanti 2023). È una conferma del calo avviato nel 2023 (-0,6%), che aveva interrotto un trend di crescita sostenuta che, al di là della battuta di arresto dell’anno pandemico, proseguiva dal 2014.

Nonostante la flessione, però, il comparto continua ad aumentare la sua quota sul volume d’affari complessivo delle costruzioni. Anche nel 2024, infatti, l’output lordo aggregato delle costruzioni ha registrato un calo maggiore (-2,5%), facendo salire ulteriormente la quota dell’impiantistica sul totale, che ha superato il 27,3% (era il 25,9% nel 2019).

Le previsioni

Sia per l’anno in corso, sia per il 2026, la previsione, che si basa su ipotesi di stabilizzazione e ripresa delle costruzioni in Europa grazie soprattutto alla spinta dalle opere del genio civile, è di un progressivo recupero del volume d’affari.

Il valore della produzione europea in ambito impiantistico è atteso crescere dello 0,6% quest’anno (in linea con le previsioni per gli investimenti) e di accelerare all’1,8% nel 2026 (+2,0% la previsione per le costruzioni aggregate).

In prospettiva, nel biennio di previsione la crescita della spesa in opere di ingegneria civile continuerà a sostenere il mercato degli impianti, in particolare negli ambiti delle telecomunicazioni, delle opere idriche e del comparto energetico.

L’attesa ripresa del settore residenziale è attesa, invece, solo per il 2026, ma con ampi margini di incertezza dovuti allo scenario di sviluppo del mercato del credito. Più ottimistiche sono le previsioni per gli investimenti in edilizia non residenziale, in particolare nell’ambito pubblico (edilizia scolastica e sanitaria) e commerciale.

di Paolo Caliari

Articoli Correlati

fotovoltaico in Italia

Fotovoltaico in Italia: incentivi, ostacoli e target 2030

Lo studio del Politecnico di Milano mostra come l’Italia stia aumentando le installazioni di fotovoltaico, ma la fine dello scambio sul posto e i vincoli normativi rallentano la corsa verso il 2030. Serve una politica stabile e semplificazioni per centrare gli obiettivi europei.

Pompe di calore

Geo Sun: l’esperto di pompe di calore a risparmio energetico

GeoSun di Brunico propone soluzioni innovative per ridurre i costi energetici e vivere in comfort grazie a pompe di calore e fotovoltaico.
Da oltre 30 anni l’azienda è sinonimo di efficienza, sostenibilità e qualità.

Ascensori economici

Ascensori a basso consumo energetico: Ceam fa scuola

Anche gli ascensori contribuiscono al consumo energetico degli edifici. Nuove tecnologie e normative UE puntano a ridurne l’impatto, con incentivi e soluzioni sostenibili.

Sei un amministratore di condominio? Un’impresa, un ente o un professionista?
Oppure un privato che abita in spazi condominiali?

Abbonati alla nostra rivista
Avatar for redazione

Autore: redazione

© 2015 - 2025 CasaCondominio - C.F. e Partita IVA 07316460158