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Revisione della caldaia: quanto spendono gli italiani?

Sessantacinque euro. Che numero è? È quanto spendono in media gli italiani per la revisione della caldaia domestica. E ogni anno, con l’arrivo del freddo, arriva puntuale anche il cruccio dei lavori di manutenzione. Bene, in Italia la periodicità con la quale si devono eseguire la manutenzione della caldaia cambia da regione a regione, mentre le multe previste dai comuni in caso di inadempienza sono salatissime ovunque.  Come anticipato – secondo l’osservatori di PronoPro.it –  il costo medio di spesa (escludendo i costi di verifica dei fumi) è di 65 euro. Prezzi che comunque variano molto da città a città: Milano, per esempio, è la più cara d’Italia con i suoi 90 euro per la manutenzione ordinaria. Segue a ruota Genova, dove un manutentore costa 85€. Medaglia di bronzo, ex aequo, per Roma e Torino, dove il budget è di circa 80€. Le città più conveniente sotto questo punto di vista sono Perugia, Potenza e Campobasso: qui infatti i cittadini spendono sui 50 euro.

Revisione della caldaia

Revisione della caldaia

Ma quali sono le norme che regolano il lavoro dei manutentori? Il riferimento è contenuto nel Dpr 74/2013 che recepisce una direttiva europea e rinnova la disciplina concernente i controlli di “efficienza energetica” degli impianti di climatizzazione invernale e stabilisce anche che a termine dell’attività di manutenzione, l’operatore dovrà redigere e sottoscrivere un rapporto di controllo tecnico. Nonostante le polemiche sull’obbligo dei controlli, gli interventi di revisione e bollino blu della caldaia sono controlli necessari perché oltre a garantire la sicurezza degli ambienti domestici, favoriscono il risparmio energetico (e dunque economico), riducendo anche le emissioni inquinanti. Non bisogna trascurare, poi, che nel caso in cui abbiate una caldaia vecchia e con bassa efficienza energetica, con la nuova normativa conviene valutare la possibilità di investire nell’acquisto di una nuova, ad esempio a condensazione, e approfittare della detrazione del 65%, in vigore fino al 31 dicembre prossimo, per le spese effettuate sia per le singole unità immobiliari che per i condomini. Soluzione che potrebbe consentire un grande risparmio nel lungo periodo.

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Autore: Virginia Gambino

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