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Bolletta energetica: si possono risparmiare 40 miliardi. Ecco come

Stop Climate Change

Secondo il report sui consumi energetici italiani di Cremonesi S.r.l., la bolletta nazionale è di oltre 100 miliardi di euro, per emissioni di Co2, pari a 265 milioni di ton: troppo e insostenibile, per salute e ambiente. Risparmiare (tanto) si può: nasce la campagna di informazione che lo spiega

Renato Cremonesi, presidente Cremonesi Consulenze. Stop Climate ChangeL’efficienza del sistema energetico italiano è appena del 54%. Ciò significa che solo poco più della metà dell’energia che consumiamo è realmente utile per le nostre case, attività commerciali e fabbriche. Per dirla con qualche altro numero, ogni anno sprechiamo 47 miliardi di euro e 52 milioni di Tep (Tonnellate equivalenti di petrolio) e inquiniamo l’atmosfera con 121 milioni di ton di Co2 che potremmo benissimo evitare. Insomma, un salasso economico, che ci fa pagare un conto ambientale ancor più alto. Ma, allora, perché non intervenire e cambiare queste brutte abitudini?

Ci sta provando Stop Climate Change, una campagna di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui cambiamenti climatici e l’uso responsabile dell’energia. «Poco più della metà dell’energia che consumiamo diventa utile per le nostre case, le nostre industrie e le nostre attività», spiega Renato Cremonesi, presidente di Cremonesi S.r.l., ideatore della iniziativa di cui Condominio Sostenibile e Certificato è media partner.

Domanda. Che cos’è e perché nasce Stop Climate Change?

Risposta. È un programma integrato di comunicazione e sensibilizzazione al contenimento dei cambiamenti climatici, attraverso l’uso responsabile dell’energia, nei settori residenziale, industriale e della pubblica amministrazione. Obiettivo di Stop Climate Change è la promozione di di modelli di comportamento più equi e rispettosi dell’ambiente. Infatti, in tanti anni di attività sul campo, ci siamo resi conto che il problema ambientale, prima di essere un problema di tecnologie e un problema economico, è essenzialmente un problema di comportamenti e di motivazioni: se ciascuno di noi non decide liberamente di attuare una determinata azione, difficilmente obblighi e normative avranno successo; occorre, invece, sensibilizzare il cittadino verso comportamenti più virtuosi e responsabili, per non compromettere l’equilibrio naturale che regola il nostro ecosistema, con le conseguenze di cui ormai da qualche tempo abbiamo cominciato a subire gli effetti.

D. In che modo è strutturato il progetto?

R. L’iniziativa è strutturata in sottoprogrammi, con l’obiettivo di incidere nei diversi settori delle attività umane. Dunque, troviamo: Bolletta Zero, per la promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili; Building 4.0, per la promozione della gestione energetica efficiente negli edifici attraverso la digitalizzazione; Company 4.0, per la promozione della gestione energetica efficiente nelle imprese grazie alla digitalizzazione; GreenCiak, protocollo operativo per la produzione di opere cinematografiche e televisive sostenibili a zero impatto ambientale. Altre sottoiniziative sono già in cantiere e verranno sviluppate in seguito.

D. Quali azioni concrete prevede il piano di informazione-sensibilizzazione?

R. La campagna si articola secondo diverse linee di attività di comunicazione e marketing. Anzitutto, promozione del marchio Stop Climate Change e creazione del rispettivo portale. A seguire, la promozione attraverso i canali social, con la creazione di una community a supporto delle attività e la realizzazione di filmati, incontri e pubblicazioni sulle tematiche di Stop Climate Change. Infine, avremo anche collaborazioni con testimonial e influencer, oltre che la redazione di indagini conoscitive e ricerche demoscopiche, con elaborazione di database e report.

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D. A chi si rivolge Stop Climate Change?

R. Gli attori, che sono anche i beneficiari del programma sono anzitutto cittadini, famiglie, aziende e  amministratori immobiliari, ma anche Energy Service Compagni e installatori di impianti, progettisti, costruttori edili. Infine, sono coinvolti enti pubblici e privati, istituti scolastici e università, istituti di credito, associazioni ambientaliste, di consumatori e di categoria.

D. Quali risultati si vogliono ottenere?

R. Una premessa: ogni anno, Cremonesi S.r.l. elabora un report sui consumi energetici italiani e sul grado di efficienza dei nostri sistemi energetici. I dati di consumo del 2016 indicano che la bolletta energetica nazionale è di circa 102 miliardi di euro, il consumo energetico di 113 milioni di Tep e le emissioni di Co2 sono pari a 265 milioni di ton. Ma il dato più significativo è che il grado di efficienza del nostro sistema energetico nazionale è appena del 54%. Ciò significa che solo poco più della metà dell’energia che consumiamo diventa energia utile per le nostre case, le nostre industrie e le nostre attività; ogni anno i nostri sistemi energetici sprecano 47 miliardi di euro e 52 milioni di Tep, emettendo inutilmente nell’atmosfera 121 milioni di tonnellate di Co2. Un’efficace azione di messa in efficienza dei sistemi energetici, a cominciare dalle nostre case, oltre che generare enormi risparmi e migliori condizioni di vita, andrebbe a creare un significativo indotto economico, calcolato in circa 40 miliardi di euro l’anno, per almeno dieci anni: quasi tre punti di Pil.

D. Ecco, perché non facciamo qualcosa per ridurre tutti questi sprechi?

R. Abbiamo tutte le tecnologie adatte allo scopo, ci sono normative adeguate e incentivi ad hoc. Ma tutto questo non sta bastando. Quindi, è diventato necessario sensibilizzare e convincere l’opinione pubblica che non è più possibile, né sostenibile, mantenere questo spreco di risorse, di denaro e questo livello di inquinamento, che fa male alle nostre tasche e alla nostra salute.

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Autore: Virginia Gambino