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Chat condominiali e valore legale: la svolta giurisprudenziale

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valore probatorio comunicazioni digitali

L’evoluzione giurisprudenziale va verso il pieno riconoscimento del valore probatorio delle comunicazioni digitali in ambito condominiale, segnando un decisivo superamento delle tradizionali forme di comunicazione cartacea.

Il Tribunale di Bologna con ordinanza del 16 febbraio 2025 offre un’importante occasione per riflettere sul crescente valore probatorio delle comunicazioni elettroniche nel contesto condominiale, segnando un significativo passaggio generazionale nelle modalità di interazione tra amministratori, condomini e organi assembleari.

La pronuncia si inserisce in un filone giurisprudenziale che riconosce sempre maggiore rilevanza agli strumenti di comunicazione digitale, come evidenziato dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 4186 del 2024, che ha attribuito pieno valore probatorio agli screenshot di messaggi WhatsApp in assenza di un disconoscimento circostanziato.

Tale orientamento è stato confermato anche dalla Cassazione civile n. 11959 del 2020, che ha ribadito come le prove digitali, se non contestate in maniera specifica, possano avere valore equiparabile ai documenti cartacei.

Il caso | Decisione del tribunale di Bologna

Nel caso di specie, il Tribunale bolognese ha riconosciuto la validità del consenso espresso tramite messaggistica istantanea all’interno di una chat condominiale, con riferimento all’autorizzazione per l’installazione di una pergotenda sulla soletta del balcone sovrastante.

Il giudice ha escluso la configurabilità dello spoglio possessorio proprio in virtù della preventiva comunicazione e approvazione documentata attraverso questi strumenti digitali.

Un principio analogo è stato affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 24160 del 2021, che ha riconosciuto il valore probatorio delle e-mail nel dimostrare il consenso espresso tra le parti, a condizione che esse contengano elementi idonei a identificare mittente e destinatario e che il contenuto sia chiaro e non ambiguo.

Inoltre, il Tribunale di Milano, con la sentenza n. 8392 del 2022, ha confermato che le comunicazioni elettroniche possono assumere valore vincolante qualora vi sia una condotta inequivocabile delle parti che ne confermi l’accettazione.

 

Chat condominiale da strumento informale a sede decisionale

L’evoluzione delle comunicazioni condominiali emerge con evidenza dall’approccio del Tribunale, che riconosce nella chat condominiale non un mero strumento informale di scambio di informazioni, ma una vera e propria sede di confronto e deliberazione, idonea a documentare il processo giuridico che ne discende in termini di vincolatività.

Questa evoluzione trova riscontro nella sentenza della Corte d’Appello di Bari n. 1125 del 2024, che ha affermato la validità delle comunicazioni telematiche nel contesto professionale, equiparandole, in determinate circostanze, alle tradizionali comunicazioni cartacee.

Un simile riconoscimento si riscontra nella sentenza della Cassazione civile n. 23725 del 2023, che ha attribuito valore di prova alle conversazioni via chat aziendale, affermando che l’accettazione tacita può essere desunta anche dal comportamento successivo delle parti.

Il Consiglio di Stato, con la decisione n. 7993 del 2022, ha ulteriormente rafforzato questo principio, dichiarando che le piattaforme digitali utilizzate per la comunicazione interna tra dipendenti o membri di un’organizzazione possono costituire una valida forma di accordo, purché documentate in modo adeguato.

Superamento della documentazione cartacea

La pronuncia rappresenta quindi un importante tassello nell’evoluzione giurisprudenziale verso il pieno riconoscimento del valore probatorio delle comunicazioni digitali in ambito condominiale, segnando un decisivo superamento delle tradizionali forme di comunicazione cartacea.

Questo orientamento giuridico risponde alle esigenze di una società sempre più digitalizzata, dove gli strumenti di messaggistica istantanea costituiscono ormai il principale canale di comunicazione tra amministratori e condomini.

L’immediatezza, la tracciabilità e la trasparenza offerte da questi strumenti risultano cruciali per garantire una gestione condominiale più efficiente, riducendo il rischio di contestazioni e favorendo una maggiore partecipazione dei condomini alle decisioni comuni.

La Cassazione civile, con la sentenza n. 29236 del 2022, ha confermato che i documenti elettronici, inclusi messaggi di posta elettronica e chat, possono essere considerati prove valide ai sensi dell’art. 2712 c.c., purché non venga contestata la loro autenticità in modo specifico.

Anche la Corte Europea dei Diritti dellUomo, con la sentenza Lopez Ribalda, Spagna del 2019, ha evidenziato il valore probatorio delle registrazioni digitali e delle comunicazioni elettroniche, ribadendo che il loro utilizzo deve essere proporzionato e conforme alle esigenze di trasparenza e tutela delle parti coinvolte.

Avv. Rosario Dolce

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