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Immobiliare: perché l’amministratore di condominio deve diventare build manager

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L'amministratore diventa manager

Il patrimonio immobiliare è sempre più complesso da gestire. E gli edifici condominiali hanno necessità di essere sempre più valorizzati. Per questo è necessario un salto di qualità degli operatori del settore.

Secondo la grande società di consulenza McKinsey nel mercato immobiliare è necessario investire su figure professionali sempre più specializzate. Perché la gestione del patrimonio abitativo, dei condomini in primo luogo, diventa sempre più complessa.

Per questo gli operatori del settore, dagli amministratori condominiali ai professionisti, fino alle imprese, devono rimanere aggiornati attraverso una formazione che sia in grado di fornire gli strumenti necessari per affrontare le nuove sfide. Ed è stato questo l’obiettivo del convegno organizzato da Anaci, in collaborazione con Virginia Gambino Editore, presso la Fiera di Bergamo.

L’evento, intitolato Il futuro è immobiliare, creare valore patrimoniale e reddituale, ha affrontato insieme relatori di primo piano come Olivero Tronconi e Chiara Tagliaro, docenti al Politecnico di Milano, e l’architetto Antonio Invernale, di Brave m&t, società spin off del Polimi, numerose tematiche che investono il mondo del real estate: dai nuovi trend sotto il profilo economico allo sviluppo del mercato, dall’importanza della digitalizzazione alla inevitabile decarbonizzazione degli edifici esistenti, fino alla costruzione di nuove forme di business sostenibili che gravitano attorno all’abitare.

Elemento proficuo «Anaci Bergamo, insieme al dipartimento Abc del Politecnico di Milano, ha focalizzato l’attenzione sull’edificio inteso come oggetto in continua evoluzione che però nel corso degli ultimi anni ha notevolmente accelerato la propria modernizzazione che interessa non solo l’aspetto strutturale e di riqualificazione, ma parallelamente valuta, progetta e rende pratico l’aspetto reddituale dell’edificio», ha esordito Cristiano Angioletti, consigliere Provinciale Anaci Bergamo.

«Un fabbricato si deve confermare un proficuo elemento edilizio da qualunque punto di vista lo si osservi. Edifici passivi, smart, collegati con soggetti esterni, domotizzati, convivono con edifici obsoleti, energivori e tutt’altro che tecnologici e, a volte, anche esteticamente e funzionalmente trascurati. La sfida che ci dovrà vedere protagonisti è quella della rigenerazione urbana che deve proseguire nella riduzione del consumo del territorio, nella rivalutazione delle aree libere e nella riqualificazione dei vecchi edifici. Parallelamente, l’evoluzione delle professioni richiede l’allargamento dei nostri orizzonti per ritrovarci parte attiva di questo cambiamento: il nostro dovere è informarci, formarci e soprattutto motivarci per affrontare il cambiamento, per assimilare le necessarie nuove conoscenze che sono parte fondamentale di questo approccio. È questo il percorso che stiamo intraprendendo e che guarda con maggiore interesse ovviamente ai professionisti più giovani: il futuro è vostro».

Cristiano Angioletti, consigliere Provinciale Anaci Bergamo

Cristiano Angioletti, consigliere Provinciale Anaci Bergamo

 

Inflazione e interessi più alti, decarbonizzazione e digitalizzazione, stanno ponendo il mercato immobiliare di fronte a nuove sfide che per il momento non sembrano premiare il settore che fa registrare risultati non proprio entusiasmanti.

Nei primi tre mesi del 2023, secondo Il Sole 24 Ore, gli investimenti nel real estate sono scesi in Italia a 890 milioni di euro, -74% rispetto al primo trimestre 2022. E anche le compravendite residenziali rilevano un ulteriore calo a -8,3% (166.745 transazioni, oltre 15 mila in meno rispetto al corrispettivo dell’anno precedente) che si va ad aggiungere al -2,1% del quarto trimestre 2022 (Fonte: Abitare Co, sulla base dei dati dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate).

Dal lato delle entrate, le attuali condizioni di mercato richiedono una maggiore intelligenza del leasing e garantire che gli affitti commerciali corrispondano all’aumento dei prezzi.

In occasione dell’evento di Bergamo, Bruno Negrini, presidente Anaci Bergamo, ha spiegato: «Dalla riforma del condominio del 2013, passando per la gestione pandemica e il superbonus, mai come negli ultimi anni i cambiamenti sono stati tanti e repentini.

Gli amministratori condominiali con il loro lavoro sono parte attiva e protagonisti del cambiamento in atto, anche con responsabilità gravose. Bisogna però accettare questa sfida cercando di comprendere le nuove esigenze del mercato, per poi saperne correttamente valutare le opportunità.

Lavorare nel mercato immobiliare non significa più solamente amministrare condomini, non significa più comprare, vendere, locare, ma significa saper gestire e mantenere il patrimonio, rimanendo al passo con i tempi, soprattutto con le tecnologie, al fine di aumentarne il valore».

Bruno Negrini, presidente Anaci Bergamo

Bruno Negrini, presidente Anaci Bergamo

 

Al convegno di Bergamo è intervenuto anche Renato Greca, presidente Anaci Lombardia.

«Anaci ha scelto un grande percorso innovativo per prepararsi al condominio del futuro. È chiaro che oggi ruolo dell’amministratore non è più quello di una volta, ma si sta trasformando sempre più in quello di build manager, in cui il gioco di squadra con i tecnici è fondamentale. L’amministratore deve saper spiegare in assemblea le innovazioni, deve conoscere tutto quello che si può fare all’interno di un condominio. Bisogna credere nel cambiamento ed è importante la formazione a cui Anaci risponde con un programma a 360 gradi. Anche perché il cambiamento è ormai in atto e ci sono anche normative a livello europeo che ce lo impongono, una tra tutte la nuova direttiva Ue che punta alla riqualificazione di tutti gli immobili in classe G entro il 2030. A livello nazionale ci sono circa 2 milioni gli edifici in classe G. Solamente in Lombardia ci sono 758 mila edifici da rinnovare, di cui il 75% a Milano. Dunque, effettivamente è un impegno importante in cui dobbiamo credere. Naturalmente sono previsti anche dei contributi che auspichiamo essere strutturali, e non sul modello fallimentare del superbonus 110%. Bisogna credere nel futuro con una politica strutturale e un sistema intelligente di incentivazione che vada a interessare gli edifici più bisognosi di intervento».

Renato Greca, presidente Anaci Lombardia

Renato Greca, presidente Anaci Lombardia

 

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Autore: Michael