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Riforma delle tariffe elettriche per i clienti domestici

Dopo lunghe consultazioni l’Autorità per l’Energia ha varato la versione definitiva della riforma delle tariffe elettriche per i clienti domestici. Finalmente bollette più semplici e trasparenti? Prezzi più equi e realmente aderenti ai costi dei servizi di rete? Questi sono gli obiettivi dichiarati del Regolatore, che prevede innanzitutto il graduale superamento dell’attuale struttura progressiva delle tariffe di rete e per gli oneri generali di sistema, ossia stabilisce che il costo unitario del kilowattora non cresca più per scaglioni all’aumentare dei prelievi come avviene ora. In pratica, entro tre anni i costi di trasmissione, distribuzione e misurazione dell’energia elettrica e quelli per sostenere le attività di interesse generale del sistema elettrico, in totale oltre il 40% della nostra bolletta, saranno uguali per tutti e per ogni livello di consumo. Tutto bene dunque? Non proprio perché c’è già chi afferma che tra le 8 tipologie di consumatori ipotizzate dall’Aeegsi (Autorità per l’energia elettrica il gas ed il sistema idrico) con la riforma a regime dal 2018, gli utenti con consumi inferiori a 2.640 kWh/annui (circa l’80 % del totale) avranno comunque una tariffa più cara. Ma vediamo cosa cambia con la delibera  582/2015/R/eel 

Dal 1 gennaio 2016 rimane invariata la struttura tariffaria a scaglioni e solo per le tariffe dei servizi di rete, viene effettuato un primo intervento teso a ‘smorzare’ l’effetto di progressività ai consumi e ad aumentare le quote fisse (per punto e per potenza), riducendo di almeno il 25% l’entità del sussidio incrociato oggi esistente (per cui chi consuma di più paga in parte per chi ha prelievi più bassi). L’Autorità comunque aggiornerà il bonus di sconto per l’elettricità in modo da azzerare ogni possibile effetto sulle fasce disagiate. Inoltre, verrà prolungata al 2016 la sperimentazione dell’attuale tariffa volontaria per le pompe di calore, con la possibilità di una sua estensione ad altri clienti domestici.

Dal 1 gennaio 2017  verrà applicata a tutti la tariffa non progressiva per i servizi di rete e partirà il primo intervento anche sugli oneri di sistema, per diminuire l’effetto di progressività e avere solo due scaglioni di consumo annuo. E verrà introdotta una Verranno poi introdotte tutte le novità legate all’offerta di un maggior numero di livelli di potenza tra cui scegliere, in aumento o in riduzione di 0,5 kW fino a 6 kW, e di 1 kW da 6 kW fino a 10 kW. Senza costi aggiuntivo come invece accada ora con una tariffa di 30 euro. Per consentire ai consumatori di scegliere la fascia più adatta, verranno messi a disposizione i dati storici sulla massima potenza prelevata ogni mese.

Dal 1 gennaio 2018 la riforma sarà a regime.Contatore

 

 

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Autore: Virginia Gambino

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